UN ARBITRAGGIO INDECENTE E IL GIOCO A TRATTI VIOLENTO DEGLI AVVERSARI FERMANO IL CANOSA.
Una partita fortemente condizionata dalle scellerate scelte arbitrali, un'espulsione esagerata e un rigore cercato, hanno fermato il Canosa che ha dominato per 80 minuti la partita resistendo a tutto e a tutti.
Certo qualche scelta anomala specie quando il Canosa si è ritrovato in dieci e la condizione precaria di alcuni elementi ha agevolato il recupero insperato di un Corato alle corde per buona parte del match.
Ancora un goal splendido di Mandile nel primo tempo con Perez in grande spolvero, forse sostituiti troppo frettolosamente, hanno inciso sull'equilibrio della squadra che anche in dieci continuava tranquillamente a mantenere il pallino del gioco, contro un Corato senza idee in costante pressione psicologica sull'arbitro, una panchina praticamente sempre in campo, che ha continuato a picchiare duro piuttosto che giocare a calcio come dimostrato dalle pessime condizioni fisiche con le quali è uscito Caputo dal rettangolo di gioco. Purtroppo con il Corato era già successo con i 5 punti di sutura sempre di Caputo e con il grave infortunio di Daluiso per citare alcuni episodi disdicevoli capitati l'anno scorso. Bene hanno fatto alcuni giocatori del Canosa che hanno rifiutato un terzo tempo ipocrita al termine della gara.
Pinto, Brusca, Partipilo e Loseto hanno dimostrato di aver un passo superiore agli avversari i quali solo in poche occasioni non riuscendo ad avvicinarsi all'area canosina hanno dovuto ripiegare con un paio di tiri da fuori trovando casualmente il goal della domenica a partita ormai finita.
Peggiori in campo il Direttore di gara e qualche giocatore del Corato che ha provocato il folto pubblico canosino presente a Ruvo prenotando un caldo ritorno.
Migliori in campo le due tifoserie accorse in massa che non hanno mai smesso di incitare le proprie squadre. ( Foto concessa de leonardis)