Trovare un aggettivo per descrivere l’annata in corso del Canosa Calcio risulta difficile, soprattutto se i risultati del campo da inizio stagione sono condizionati da una penalizzazione che ne ha determinato l’alterazione della graduatoria. Si sa, a livello psicologico, un elemento come questo incide eccome eppure a qualcuno sembra esser sfuggito, non a mister Girolamo Zinfollino, per il terzo anno alla guida dei rossoblù. Arrivato all’ombra del Ponte Romano nella stagione 2021/2022, quella del primo campionato di Eccellenza dopo 24 anni, il tecnico andriese rilevò una squadra ultima in classifica con zero punti in otto partite. La salvezza sembrava un miraggio, eppure qualche segnale di cambiamento si ebbe già al suo debutto contro la capolista Barletta a cui fecero seguito via via risultati e prestazioni incoraggianti che portarono poi, grazie anche al mercato invernale, alla permanenza nella categoria con una giornata d’anticipo conseguendo un vero e proprio miracolo sportivo. Di tempo ne è passato ed infatti, oggi, l’attualità risulta essere ben diversa: alla vigilia dell’importante sconto d’alta quota, almeno virtuale, contro l’Unione Calcio Bisceglie, è lo stesso Zinfollino a prendere la parola e a tracciare un primo, parziale bilancio.
«Fare un bilancio con obiettività, sulla base dei risultati raggiunti fino ad ora, è complicato considerando la penalizzazione dei 9 punti e l’immeritata eliminazione dalla Coppa Italia. Tutto ciò – spiega Zinfollino – altera qualsiasi considerazione perché non è stato facile e non lo è ancora, mantenere il ritmo delle prime in classifica ed essere settimi. Ad ogni partita, vi è la ghigliottina del “vincere a tutti i costi” che vuoi o non vuoi, ti toglie lucidità nell’esprimere una propria identità. Fortunatamente vi è un gruppo di ragazzi eccezionale che fin da subito si è messo a disposizione dello staff. Sulla carta molti sottovalutavano questo gruppo ma con il lavoro e la professionalità si sono ritagliati grande considerazione da parte degli addetti ai lavori. Aver conquistato 37 punti sul campo, appena tre in meno dell’U.C. Bisceglie secondo ed uno del Molfetta terzo, è per noi motivo d’orgoglio anche se la classifica, purtroppo, dice altro. Considerando che questo per la società – continua il tecnico andriese – rappresenta l’anno zero del nuovo progetto e che il rodaggio della macchina organizzativa era da preventivare, il ds Francavilla fin da inizio stagione è stato abile nell’effettuare sessioni di mercato oculate. Canosa è ormai casa mia, mi sento canosino d’adozione, è il mio terzo anno in questa città e so che in poco tempo si può passare da momenti di grande euforia a momenti di depressione, ma questo fa parte del calcio anche se è l’equilibrio, nello sport come nella vita, a fare la differenza.
Il mister si proietta poi al prossimo incontro: «La partita contro l’Unione Calcio Bisceglie può valorizzare ancora di più lo straordinario lavoro che tutti stiamo facendo e allo stesso tempo aprire nuovi orizzonti, ma per fare ciò dobbiamo rimanere con i piedi ben saldi per terra, umili e determinati. Affrontiamo la seconda in classifica consapevoli che una prestazione fatta di ritmo e costanza, unita ad una maggior attenzione in fase difensiva, potrebbe far pendere dalla nostra parte l’ago della bilancia. Colgo l’occasione per fare un ulteriore appello alla tifoseria: la squadra ha bisogno del vostro tifo incondizionato, quello in grado di trascinare un gruppo e di trasformarlo da normale ad eccezionale. Mi aspetto un “San Sabino” stracolmo di gente e capace di spingerci verso una fantastica impresa».
Sabino Del Latte | Ufficio Stampa Canosa Calcio 1948